Liberarsi dal conformismo per favorire la felicità

Il contrario della felicità è la noia, il senso di inconcludenza, la percezione della mancanza di elementi sostanziali e significativi per dare un senso alla propria vita.
Se ci adeguiamo alle mode, agli argomenti inconcludenti propinati quotidianamente dai media e dai social network e rimanendo nel mediocre contesto famigliare è sociale, continueremo a languire nell’insoddisfazione.

La potenza della vita richiede l’espressione della propria unicità.

Bisogna amare la divergenza di obiettivi, ma conservando i valori educativi. Le persone, quando scoppiano diventano aggressive verbalmente, a causa del fatto che vogliono far prevalere le proprie esigenze, la propria unicità e personalità.

La strada migliore da percorrere per la propria felicità è essere divergenti a prescindere, utilizzando come strumento principale le brutte figure.
La mediocrità si nasconde dietro i formalismi sterili, paludosi, stantii e stucchevoli. La disposizione alla diversità identificativa è l’unico strumento per emergere la massa. Ciò ci espone al giudizio altrui, è quindi la riprova che stiamo facendo la cosa giusta.

Il contesto famigliare e culturale tende a trattenere, fa di tutto per omologare e purtroppo ci riesce. Questa è la ragione per cui un Paese meraviglioso come l’Italia  versa in condizioni socio culturali penose.

Per fare la differenza bisogna Essere Differenti, cioè fare brutte figure con gli schiavi del mediocre e stantio formalismo, che si struttura in ogni contesto sociale italiano, principalmente nella classe media.

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