L’essere umano è vocato alla ricerca del benessere, cioè del bene. Per ignoranza, il concetto di benessere è stato associato al denaro. Chiaro è che una condizione di miseria porta infelicità, tuttavia è assodato che il denaro favorisce l’agiatezza ma non la felicità.
La felicità è connaturata all’espressione del Talento naturale, alla nostra missione-vocazione nella vita.
Ci riferiamo al denaro per acquisire l’attenzione e la stima altrui, ma è un falso apprezzamento. L’amore e la considerazione degli altri derivano unicamente al valore unico che siamo in grado di elargire.
Perché amiamo gli artisti? Perché ci forniscono qualcosa di unico.
Perché siamo riconoscenti ad un bravo medico, artigiano o consulente? Perché ci risolvono dei problemi.
Se non seguiamo la nostra missione rimaniamo infelici, a nulla valgono il denaro e quanto possiamo mostrare per farci ammirare.
Il più grande esempio della Storia in questo senso è Gesù.
Gesù di Nazareth è amato e ammirato da tutti, non per quello che ha ostentato, ma per quello che ha insegnato con la parola e l’esempio.
La nostra missione è riferita a quanto possiamo dare, l’ottenere amore ed apprezzamento dagli altri ne è la conseguenza. In questo senso possiamo riferirci proprio a Gesù.