Maggiori sono gli interessi economici e minore è la qualità del benessere.
L’ignoranza culturale e verbale limita la capacità intellettiva e comunicativa, allo stesso modo in cui vi è una visione in bianco e nero. I colori condizionano le emozioni, così come i pensieri e le parole.
La qualità del benessere, allo stesso modo dei colori e delle parole, si riferisce al tipo di emozione che sperimentiamo.
L’emozione delle vendetta è intensa, ma è distruttiva. L’emozione della compassione è ugualmente intensa, ma è generativa.
L’emozione per l’acquisto di un gadget tecnologico come un nuovo smartphone è intensa, ma non è generativa. La stessa cosa avviene per qualunque altra emozione riferita ad denaro come strumento di intrattenimento e di potere individuale.
Il junk food (cibo spazzatura) produce emozioni intense per il palato, ma diseduca le papille gustative ad assaporare le varie sfumature di sapori. Con il tempo diventiamo ignoranti nei sapori (ignoriamo, non percepiamo più, non vediamo, non sentiamo più).
La stessa cosa accade ad un cervello a cui viene somministrato un pappone informativo ad alta intensità emotiva, ma privo di contenuti generativi.
Il benessere si riferisce alle emozioni umane. Il denaro, per essere generativo deve favorire l’umanità.
In un mondo dominato dalle emozioni sintetiche del materialismo, è necessario ricreare il senso di comunità. Nella tradizione italiana, ciò è avvenuto sempre attraverso lo scambio aiuto.
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