Tutto quello che facciamo è in funzione del nutrimento emotivo, per ciò che percepiamo, per i nostri sentimenti.
Alcuni sentimenti, come ad esempio l’ira, ci appagano ma distruggono le relazioni e ci impediscono di ragionare con lucidità e ponderatezza.
I sentimenti sono energie che noi espandiamo attraverso un allenamento, allo stesso modo dei muscoli. Più utilizziamo un sentimento e più diventa forte, dominante.
La palestra dei sentimenti è l’ambiente in cui trascorriamo il nostro tempo, la famiglia, l’ambiente scolastico o lavorativo, i rapporti amicali.
Quali sentimenti si esercitano più spesso nella palestra che frequenti? Gioia, allegria, serenità e bontà?
Oppure paura, tristezza, rabbia, ansia e turbamento?
Se sei un genitore, un titolare di azienda, un direttore di un Istituto scolastico, un giornalista o un editore, un religioso o un leader sociale, un politico o un capo di Stato, dovresti chiederti con quali sentimenti vuoi allenare i tuoi sottoposti.
É una tua libera scelta, é una tua responsabilità.
Come sottoposti (siamo tutti sottoposti a qualcosa o a qualcuno), è nostra scelta e responsabilità selezionare sentimenti benefici, oppure dannosi.
Gioia, allegria, fiducia e serenità, oppure tristezza, rabbia e paura.