Siamo felici quando possiamo esprimerci liberamente, mettere a frutto le nostre risorse e sperimentare la nostra unicità. La società, per vari motivi, tende a creare dei cloni, degli individui che finiscono nell’alienazione dell’apatia quotidiana. L’enorme consumo di anestetizzanti per l’insofferenza ne sono la prova: droga, alcool, shopping, relazioni clandestine, politica demagogica, sette, farmaci per alleviare i sintomi, gratta e vinci, televisione, social network, gossip e pettegolezzo.
Gli innovatori escono da questo enorme e triste gregge, prendono strade nuove che li porta a sperimentare e trovare soluzioni.
Ogni essere umano ha in sé qualcosa di unico da esprimere, ma la maggior parte si lascia vincere dal sistema, che è strutturato per far funzionare la società nel modo che è, più che nel modo che potrebbe e dovrebbe essere.
I genitori, gli educatori, gli imprenditori e gli investitori, hanno la responsabilità di cogliere le unicità dei giovani e farle fruttificare. La mancata espressione personale, è la principale causa del l’infelicità e dell’insofferenza sociale.
Oggi il mondo ha bisogno più che mai di innovatori, di persone che creano nuove prospettive nel campo ambientale, sociale ed economico. Il pianeta è in sofferenza, si percepisce un crescente disagio esistenziale, aumenta la precarietà. Occorrono idee per creare nuovi modelli di scambio economico. Servono innovazioni tecnologiche che mettono in primo piano la sostenibilità ambientale. Bisogna, soprattutto, riportare al centro di tutto l’umanità delle persone.
Questo compito è assegnato agli innovatori, solitamente considerati al loro esordio, Pezzi difettosi.
Il genere umano, per evolversi, ha bisogno di Pezzi difettosi.