Il cibo è tutto uguale? No, c’è quello che ci fa ammalare e quello che ci fa stare bene. Allo stesso modo agisce “il cibo per la mente”, può farci ammalare oppure donarci benessere.
Le statistiche ci dicono che oggigiorno due persone su tre si ammalano a causa di un’alimentazione scorretta. Gli alimenti a cui non sappiamo resistere come snack salati e dolci, costituiscono una delle cause principali di questo grave problema sociale.
Un altro problema che affligge oggi la nostra vita è il degrado culturale, causato dal comportamento insano che domina la vita di tantissime persone. Prepotenza e deresponsabilizzazione ad esempio, sono sotto gli occhi di tutti e sembrano ormai far parte del vivere quotidiano.
La salute del nostro corpo è determinata da ciò che mettiamo nello stomaco, la salubrità dei nostri comportamenti nasce da quello che mettiamo nella mente.
Sembra che Socrate paragonasse il mettere cattivi pensieri nella mente, al mettere un pesce marcio nello stomaco.
Oggi come ai tempi di Socrate il problema rimane sempre lo stesso: mettere cattivi pensieri nella mente causa malessere e come tutti sanno, anche la malattia.
Già Evangrio Pontico, un monaco vissuto nei primi secoli dopo Cristo, aveva classificato centinaia di pensieri che possono far ammalare una persona.
Come fare dunque, per alimentare bene la nostra mente?
Semplice, allo stesso modo con cui scegliamo il cibo per lo stomaco: deve essere sano e produrre energia.
Ti sembra facile oggi trovare alimenti sani e naturali? Allo stesso modo accade per il cibo per la mente, devi impegnarti per cercare quello giusto. Il buon cibo per la mente è quello che ti da indicazioni e ti dona fiducia. Quello cattivo invece ti provoca confusione e scoraggiamento.
I libri costituiscono una delle fonti più accessibili di buon cibo per la mente.
Tu leggi?
Quanti libri leggi?
Quali libri leggi?
Qual è l’ultimo che hai letto? I libri che leggi, costituiscono buon cibo per la tua mente? Oppure non leggi e passi il tuo tempo tra televisione e social?
Le migliori letture sono quelle che ci donano benessere e ci ispirano a diventare persone migliori, per noi stessi e per gli altri.
Essere un bene per se stessi e per gli altri.