Se non dovessimo mangiare, certamente non investiremmo parte del nostro tempo a cucinare. Infatti, non poche persone preferiscono i cibi precotti o già pronti, in modo da snellire i tempi da passare in cucina.
Tuttavia, rimane il principio che per mangiare bene occorre tempo. Se prendiamo ad esempio la dieta mediterranea, ci rendiamo conto del perchè le mamme e le nonne di una volta stavano molto tempo ai fornelli.
La dieta mediterranea, che è annoverata tra i patrimoni mondiali dell’umanità dall’Unesco, comprende legumi, cereali, verdura e frutta fresca e di stagione, olio extravergine d’oliva. Per preparare i legumi, le zuppe di cereali, pulire le verdure e le insalate; occorre tempo.
Oggi si potrebbe anche fare a meno di cucinare. Sono disponibili ovunque pizzerie, rosticcerie, kebab, cibo di strada, cibi precotti, cibi cotti e surgelati, insalate già lavate, macedonie pronte, primi piatti cotti e disidratati, cibo in scatola.
Basta aprire una busta o una scatoletta e in meno di cinque minuti si mangia. O al limite, con l’ausilio del forno a microonde, tutto è pronto in dieci minuti.
È chiaro che con un un’alimentazione del genere, bisogna necessariamente ricorrere ad un supporto massiccio di integratori alimentari. Siamo di fronte alla necessità di una nuova rieducazione sociale, che comprende anche la cultura culinaria?
Per stare bene occorre dare il giusto valore alle cose, è sconsiderato passare ore sui social network o davanti alla televisione, e non avere il tempo per cucinare bene. Occorre ripartire dai fondamentali dell’educazione, ed ai primi posti di questi fondamentali ci sono le istruzioni per vivere preservando la salute.
Ecco alcune utili regole:
- imparare a cucinare in modo semplice, leggero e gustoso;
- conoscere il cibo adatto all’alimentazione umana ed imparare a prepararlo in modo da conservarne i valori nutritivi e renderlo ottimamente digeribile;
- diffidare dagli alimenti che non si conoscono, o che non se ne conoscono le origini, anche se questi sembrano appetibili;
- il cibo va rispettato perché ha una sua sacralità, non insita nell’oggetto che rappresenta ma perché è finalizzato alla Vita, per questo non bisogna sprecarlo, banalizzarlo o confonderlo con sottoprodotti del cibo;
La preparazione del cibo, cioè cucinare, è una parte fondamentale della vita dell’educazione.